La Regione umilia le scuole
Tagliati drasticamente i contributi per
l’acquisto dei libri di testo e per le borse di studio
di Egidio Muci
Assessore alla Pubblica Istruzione
Anche quest’anno,
come sempre, entro il 30 Novembre ogni Amministrazione
Comunale redige il Piano Comunale per il Diritto allo
Studio.
Tale pianificazione,
assieme alle Borse di Studio, costituisce una parte
importante della totalità dei fondi che la scuola riceve
e sicuramente rappresenta l’unica occasione per la
Regione Puglia di sostenere concretamente gli alunni
della scuola dell’obbligo.
Purtroppo l’annata è
cominciata male per le scuole del Salento e proseguirà
anche peggio in considerazione del fatto che i fondi
delle Borse di Studio regionali sono diminuiti, solo a
Galatone, di oltre 4.000 euro. In poche parole,
l’alunno che negli scorsi anni riceveva un contributo
per l’acquisto di libri di testo pari a 100 euro,
quest’anno pur conservando i medesimi requisiti riceverà
un contributo di circa 60 euro.
E tanto basterebbe
per bocciare la giunta Vendola, che nomina un Assessore
alla Pace ed al Mediterraneo, ma trascura il diritto
allo studio degli alunni leccesi.
Il Piano redatto dai
comuni per i contributi al mondo della scuola è il vero
tallone d’Achille della Regione Puglia. È veramente
opera ardua, e a tratti miracolosa, aiutare le scuole
dell’infanzia e le medie comunali quando a fronte di
richieste di contributi per spese di trasporto
(scuolabus), mensa e attività extra scolastiche, la
giunta regionale eroga un contributo pari a circa il 10%
del reale fabbisogno. Lo scorso anno la nostra Galatone
si è avvantaggiata di un contributo di 30.000 euro,
contro una richiesta di 300.000 euro!
Una differenza
abnorme che mortifica l’impegno degli alunni, dei
genitori e dei docenti, che con grandi sacrifici
ricercano una scuola che dia una formazione culturale,
ma che non dimentichi le coscienze degli uomini e delle
donne di domani. Tutto ciò premesso, l’Amministrazione
Comunale ha in animo di ridurre la TARSU pagata dalle
scuole di Galatone, ovvero la tassa per la spazzatura,
ai minimi termini, iscrivendo gli istituti in una
categoria agevolata che abbatta di oltre il 50%
l’imposizione; in questo modo i Dirigenti scolastici
potranno diversamente impiegare le somme rimanenti e
dare priorità alle necessità dei bambini e dei ragazzi. |