AMBIENTE, SCIENZA ED ASSOCIAZIONISMO
Il nucleare è energia
Le questioni ambientali sono innanzitutto
tematiche scientifiche e vanno pertanto trattate come
tali
di Massimo Fragola
Dirigente Nazionale AG
Un
fantasma si aggira da tempo nel paese, un fantasma che
allarma, evoca catastrofi, terrorizza le persone, addita
la scienza e la tecnologia, astrattamente intese, come
nemiche dell’Uomo e della Natura e induce ad
atteggiamenti antiscientifici facendo leva su
ingiustificate paure che adombrano le vie della ragione.
Questo fantasma si chiama oscurantismo. Si manifesta in
varie forme, tra cui le più pericolose, per contenuto
regressivo ed irrazionale, sono il fondamentalismo
ambientalista e l’opposizione al progresso
tecnico-scientifico.
Le questioni ambientali sono innanzitutto tematiche
scientifiche e vanno pertanto trattate come tali, di
esse invece se ne sono appropriate le associazioni
ambientaliste. Ebbene, mi duole ripeterlo, sono
quest’ultime la causa del maggiore danno all’ambiente.
Proviamo a fare un esempio: parliamo di energia. La
rivoluzione energetica in realtà si è evoluta in
problema energetico, ed appare evidente, anche ai meno
preparati in materia, che non è pensabile affidarsi solo
al solare o all'eolico per la pianificazione di
un’importante politica energetica. Con le efficienze
odierne dei moduli fotovoltaici, per ottenere una
potenza elettrica di 1 gigawatt è necessario ricoprire
50 kmq di superficie, che non è poco, anche se qualcuno
spera nei tetti fotovoltaici. L’eolico è invece la fonte
rinnovabile sulla quale non conviene investire. Le più
potenti turbine hanno una potenza nominale di 1500 kw,
con pale di 80 metri di diametro montate su torri alte
100 metri. Poste lungo una griglia ad adeguata distanza
tra loro (almeno 5-6 volte il diametro delle pale) e
tenendo conto di un fattore d’utilizzo del 12% (tipico
dei nostri venti), ce ne vorrebbero almeno 5000,
occupanti 1000 kmq, per ottenere quel gigawatt
elettrico. E, alla fine di questa colossale opera, non
avremo coperto neanche la metà dell’attuale nostro
incremento annuo di fabbisogno elettrico. Il fallimento
tedesco insegna: le 15.000 turbine installate in
Germania contribuiscono per meno del 2% al fabbisogno
elettrico di quel paese.
Per quanto riguarda invece la conversione di energia
solare in biomasse, l’energia netta è irrisoria, se non
addirittura negativa, con buona pace di chi vede un
futuro radioso per i cosiddetti eco-carburanti: lo
sforzo agricolo per la produzione della materia prima e
quello industriale per la sua trasformazione fanno degli
eco-carburanti un’impresa che “eco” non è. Gli unici a
trarne profitto nel mondo sono, tipicamente, i
produttori, ma solo grazie alle sovvenzioni dei governi.
La vera parola magica, allora, è “nucleare”: questa, non
va dimenticato, è la prima fonte d’energia elettrica in
Europa. In Italia, è solo uno dei tanti beni
d’importazione. |