SECLI'
ICI: NESSUN RIMBORSO
I cittadini pagano per gli “errori”
dell’amministrazione comunale di sinistra. Per tre anni
i cittadini interessati dalle nuove aree industriali
hanno pagato al doppio del dovuto l’Imposta Comunale
sugli Immobili
di Concettina Bongiorno
Seclì, 2 giugno 2008 - Nel 2004 la Regione Puglia
approvò la variante al Piano Regolatore Generale di
Seclì per l’individuazione di nuovi insediamenti
produttivi in una vasta area omogenea, posta ad ovest
rispetto alla adiacente zona PIP (Piano Insediamenti
Produttivi), dove non esistono ad oggi, lotti minimi, né
strade, né parcheggi e nulla è definito. Prontamente
però l’Amministrazione, o chi per essa, informava i
proprietari di quelle aree che i loro terreni erano
stati trasformati in zona D1 (zona industriale) e che
l’Imposta Comunale sugli Immobili variava, cioè
aumentava del doppio di quanto avessero pagato fino a
quel momento. E mentre per le aree PIP preesistenti
erano state applicate riduzioni del 25% per i casi in
cui i titolari non avessero la disponibilità dell’intero
lotto e di un ulteriore 25% qualora l’area non fosse
prospiciente la viabilità provinciale, per il nuovo Polo
industriale, invece, i proprietari hanno corrisposto per
intero l’ICI perché nessuna delle riduzioni ricordate
sono state per essi applicate. Per tre anni quindi i
cittadini interessati dalle nuove aree industriali hanno
pagato al doppio del dovuto l’Imposta Comunale sugli
Immobili, subendo non solo una disparità di trattamento,
ma un vero e proprio “furto legalizzato” che sarà
servito a rifocillare le casse del Comune di Seclì.
“Furto legalizzato” che è durato purtroppo dal 2004 fino
all’aprile del 2008, quando l’Amministrazione di
sinistra, (forse accorgendosi di questa ingiustizia)
decide con proposta di Consiglio comunale, di apportare
anche alle nuove aree del Polo industriale le stesse
riduzioni di cui godono le aree del PIP esistente.
Svista? Se lo è stata è durata a lungo ed è stata
soprattutto vantaggiosa per le casse comunali. Tanto
vantaggiosa che questi cittadini non avranno nessun
rimborso visto che la maggioranza si appresta ad
evidenziare che tali disposizioni (le riduzioni) non
potranno avere valore retroattivo, ma saranno applicate
dal 01/01/2008.
E la storia si ripete, mentre gli amministratori
prendono le sviste, a pagarne tutte le conseguenze sono
e saranno sempre i cittadini. |