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Azione Studentesca

sbanca a Galatina

Plebiscito al Tecnico Commerciale e allo Scientifico

“Caro libri” e “abolizione del testo obbligatorio” le prime battaglie

 Fabrizio Farci
Rappresentate alla Consulta Provinciale
ITC “Michele Laporta” Galatina

 

Azione Studentesca ottiene un importante successo nelle votazioni per eleggere i rappresentanti alla Consulta. Nell’Istituto Tecnico Commerciale e nel Liceo Scientifico le votazioni hanno assunto la forma del plebiscito, conquistando 328 voti su 428 complessivi nel primo e 640 voti su 928 nel secondo. La consulta è da sempre un organo importante, dove le rivendicazioni studentesche possono trovare i giusti referenti istituzionali. Ci batteremo, da un lato, per iniziative che non siano di un solo colore politico e, dall’altro, vorremmo che anche la destra giovanile portasse nelle sedi opportune le riforme per le quali ha sempre lottato, prima su tutte l’abolizione del libro di testo obbligatorio. Il caro libri, in questa società, è una questione che molti prendono sottogamba o, per meglio dire, che molti fanno finta di non vedere. Noi riteniamo che sia inquadrabile all’interno della questione “libro di testo obbligatorio” in quanto lo stesso viene scelto dal professore a prescindere dal costo (ci sono libri che arrivano a costare 50 euro), ma non a prescindere dall’orientamento politico degli autori. Vi è poi la questione del rapporto tra professori e rappresentanti che non sempre è basato sulla qualità e sull’obiettività del testo da adottare ma, evidentemente, comprende anche particolari sconti, quando non proprio omaggi.
Non dimentichiamo inoltre che le case editrici, considerato il fenomeno della compravendita dei libri usati, hanno adottato un sistema “ingegnoso” per ridurre le occasioni di risparmio. Il sistema è semplice, circa ogni 3 anni, le case editrici modificano la disposizione degli argomenti in modo che le pagine del nuovo testo non coincidano con quelle del testo vecchio, obbligando pertanto lo studente ad acquistare il libro nuovo, complice la pigrizia dell’insegnante di turno. Quanti di voi non hanno potuto cedere il libro al fratello o al cugino a causa di questo vergognoso stratagemma?
Vi faccio un’altra domanda: “Al professore di storia interessa di più lo svolgimento dei fatti di un evento come la Rivoluzione Francese, oppure l’interpretazione politica che ne deriva?” Nel primo caso, non avrà difficoltà ad accettare che i suoi studenti usino un manuale di storia a loro scelta; nel secondo, sarà orientato ad imporre il “suo”. Ciò probabilmente accade anche perché (fatte le dovute eccezioni) è più facile insegnare la “solita versione” dei fatti, piuttosto che aggiornarsi sul recente dibattito storiografico che, piaccia o no ai gendarmi della memoria a senso unico, comporta inevitabilmente un continuo revisionismo.
Ecco dunque la prima battaglia che Azione Studentesca dovrà portare nella Consulta Provinciale. Il Ministro Fioroni poi, invece di incaponirsi con i debiti formativi che noi studenti abbiamo nei confronti della scuola, renderebbe sicuramente un giusto servizio all’intera nazione qualora si adoperasse per aiutare quei genitori che contraggono debiti (moneta sonante questa volta) per acquistare i testi scolastici ai propri figli! Questa sarebbe davvero un ottima lezione…